DISTURBO AFFETTIVO STAGIONALE: la depressione che segue la ciclicità delle stagioni . Sintomi, cause e cura.
Mentre parte del mondo animale va in letargo, nel momento in cui più siamo impegnati a combattere freddo, vento, buio e batteri influenzali, alcune persone sembrano orientarsi verso una sorta di letargia dell’umore che accompagna la ciclicità delle stagioni. Il Disturbo Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder), altrimenti detto Depressione d’Inverno, si indica comunemente con l’acronico SAD, che non a caso in inglese significa triste. I suoi sintomi, in effetti, ricordano molto la depressione. In questo articolo ne approfondiamo un po’ la storia, i sintomi, le cause e le possibili cure.
DISTURBO AFFETTIVO STAGIONALE: I SINTOMI
Il disturbo affettivo stagionale è considerato come un tipo di depressione che si caratterizza per la sua natura stagionale ricorrente, con sintomi che durano 4-5 mesi l’anno. Nella maggior parte dei casi (la SAD invernale), i sintomi del disturbo affettivo stagionale compaiono nel tardo autunno o all’inizio dell’inverno, con le sue giornate più corte e scompaiono con il ritorno del sole e delle lunge giornate primaverili. Nella forma meno comune (la SAD estiva) la sintomatologia esordisce all’inizio della stagione primaverile, peggiora nei mesi estivi e migliora nel periodo invernale. In entrambi i casi, i sintomi possono essere lievi all’inizio e peggiorare con il progredire della stagione.
I più comuni sono quelli della depressione, di cui parlo approfonditamente qui:
- Sentimenti di disperazione e indegnità
- Ideazione suicidaria
- Perdita di interesse e piacere in attività che precedentemente erano gradite
- Ritiro sociale
- Insonnia o ipersonnia (con frequente difficoltà a svegliarsi il mattino)
- Perdita di appetito o iperfagia
- Difficoltà di concentrazione e nel prendere le decisioni
- Riduzione della libido
- Mancanza di energie o agitazione
- Irritabilità
In ciascun individuo che soffre di SAD si possono manifestare solo alcuni specifici sintomi fra quelli elencati, con differenze significative a seconda della stagione in cui il disturbo si manifesta. In primavera ad esempio prevarranno irritabilità ed insonnia, mentre in autunno e inverno si vira più facilmente sull’ipersonnia e l’iperfagia.
Cambiamenti stagionali nel disturbo bipolare
In alcune persone con disturbo bipolare, la primavera e l’estate possono portare a sintomi di mania o una forma meno intensa di mania (ipomania) e in autunno e in inverno possono verificarsi fasi depressive.
ALCUNE CURIOSITA’ SULLA SCOPERTA DEL DISTURBO
La scoperta del Disturbo Affettivo Stagionale si deve allo psichiatra di origini sud-africane Norman E. Rosenthaler, che all’inizio degli anni ‘80 migrò negli Stati Uniti per ricoprire un importante incarico presso un Centro Universitario americano. Sulla sua stessa pelle dovette constatare che il clima rigido e le lunghe ore di buio della zona in cui si era trasferito impattavano negativamente sulla sua produttività in termini di scarsa energia e tono dell’umore basso.
Ebbe modo inoltre di visitare un paziente con diagnosi di depressione che aveva notato una relazione tra l’arrivo dell’inverno e un aggravamento dei suoi sintomi. Questo paziente sembrava anche trarre giovamento dall’assunzione della melatonina.
CAUSE DEL DISTURBO AFFETTIVO STAGIONALE
Questo insieme di intuizioni e di osservazioni diede modo al nostro Norman di sviluppare i primi rudimenti di una teoria che vedeva la luce solare come elemento capace di influenzare il nostro umore.
Ne ho parlato approfonditamente nel mio precedente post, in cui spiego come l’esposizione alla luce solare influenzi enormemente la produzione di melatonina, serotonina e vitamina D. Queste sostanze sono tutte fortemente implicate con la regolazione del tono dell’umore, l’equilibrio del ciclo sonno-veglia e una serie di funzioni che hanno a che fare con il nostro benessere psico-fisico.
FATTORI DI RISCHIO
Il disturbo affettivo stagionale viene diagnosticato più spesso nelle donne che negli uomini. Inoltre è più comune nei giovani adulti piuttosto che negli anziani.
Alcuni fattori che possono aumentare i rischi di disturbo affettivo stagionale sono:
- Storia familiare. Le persone con disturbo affettivo stagionale hanno maggiori probabilità di avere parenti di sangue con questo disturbo o un’altra forma di depressione.
- Soffrire di depressione maggiore o disturbo bipolare. In tali casi, i sintomi della depressione possono peggiorare a seconda della stagione.
- Vivere in paesi a nord e a sud dell’equatore. Il disturbo affettivo stagionale sembra essere più comune tra le persone che vivono a nord o a sud dell’equatore. Il gran numero di ore di luce in estate e di ore di buio in inverno, per i motivi già menzionati, può avere un impatto importante nell’insorgere della malattia.
Come viene trattato il disturbo affettivo stagionale?
Ci sono diversi trattamenti disponibili che possono aiutare nella gestione del disturbo affettivo stagionale. Sono essenzialmente 4 e possono (anzi, è auspicabile) essere utilizzati in maniera combinata secondo le prescrizioni del/dei professionisti da cui sei seguito:
- fototerapia (terapia della luce)
- psicoterapia
- meditazione
- farmaci antidepressivi.
Fototerapia
Lo stesso Rosenthaler iniziò ad utilizzare la fototerapia, diventata poi un pilastro per il trattamento del disturbo affettivo stagionale. La terapia della luce è basata su programmi di esposizione controllata quotidiana a fasci luminosi di specifica intensità (luce bianca a 10.000 lumen) attraverso l’utilizzo di particolari lampade.
Psicoterapia
La psicoterapia può aiutare le persone a imparare a far fronte al disturbo. In particolar modo si concentra sulla ristrutturazione dei pensieri negativi legati alla stagione invernale e sulla gestione di tutti gli aspetti comportamentali legati alla sintomatologia depressiva.
Meditazione
Ci sono evidenze scientifiche che la meditazione è un’opzione efficace. La meditazione aumenta le onde alfa del cervello (che inducono stati di calma e rilassamento) e la prolattina, l’ormone prodotto dalle madri in allattamento.
Farmaci antidepressivi
Poiché il disturbo affettivo stagionale, come altri tipi di depressione, è associato ad alterazioni dell’attività della serotonina, i farmaci antidepressivi chiamati inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono anche usati per trattare il disturbo affettivo stagionale. Esistono anche altre alternative, ma sarà sempre il tuo psichiatra di riferimento a doverti indicare se e cosa prendere. Sui farmaci non si scherza, mai!
È importante non sottovalutare il problema. Se hai il dubbio che tu possa soffrire della depressione d’inverno, non esitare a contattare uno specialista che ti aiuti a chiarirti le idee ed eventualmente ad affrontarlo. Si può gestire!