Perché si soffre di depressione? Quali sono le cause?
Se hai ricevuto una diagnosi di depressione o hai un familiare o amico che ne soffre, ti sarai sicuramente chiesto perché qualcuno si ammala e qualcun altro no. Cerchiamo quindi di approfondire l’argomento e di capire perché si soffre di depressione e quali sono le sue cause.
In realtà non è mai stata identificata una origine univoca. Ci sono persone che si ammalano per via di una grave malattia medica, altre in concomitanza di un forte cambiamento di vita: trasloco o la perdita di una persona cara. Altre ancora, ahimè, si sentono sopraffatte dalla tristezza e dalla solitudine senza una vera ragione.
Proviamo a identificare le cause più frequenti che possono portare a sviluppare una depressione.
Possibili fattori causali della depressione
- Grossi cambiamenti di vita: Un divorzio, un trasloco, un cambio di città o la fine di una relazione possono portare alla depressione. Così come circostanze gioiose e piacevoli come un matrimonio o il conseguimento della laurea.
- Esperienze traumatiche precoci: Esperienze precoci di separazione o perdita possono compromettere i recettori del sistema nervoso. Su questa base, eventi di perdita in età adulta possono attivare una depressione endogena.
- Morte o perdita: La tristezza o il dolore per la morte di una persona cara, sebbene naturali, possono aumentare il rischio di depressione. Anche la perdita del proprio animale da compagnia può essere altrettanto devastante.
- Genetica: Una storia familiare di depressione può essere un fattore di rischio. Lo studio dei fattori genetici legati alla depressione non è così semplice e diretto come per altre malattie. Si tende a ritenere, piuttosto, che la depressione sia un tratto complesso. Ci sono, cioè, molti geni diversi che esercitano ciascuno un piccolo effetto, piuttosto che un singolo gene che contribuisce al rischio di malattia.
- Uso di alcuni farmaci: Alcuni farmaci come i corticosteroidi possono aumentare il rischio di depressione.
- Età: Le persone anziane sono a maggior rischio di depressione. Ulteriori fattori quali la mancanza di una rete sociale di supporto o il vivere da soli, lontani dai figli o da familiari stretti possono aggravare ulteriormente la situazione.
- Abuso: L’abuso, di qualsiasi forma esso sia, può in qualche modo predisporre alla depressione. Questa vulnerabilità di fondo può portare a sviluppare la malattia nel tempo, in determinate circostanze ambientali.
- Conflitti relazionali: Conflitti personali o controversie con familiari o amici possono essere una fonte tale di sofferenza da esitare in stati depressivi.
- Genere: Le donne hanno più probabilità degli uomini di soffrire di depressione. Non c’è una spiegazione precisa di tale fenomeno. È possibile che i cambiamenti ormonali cui le donne vanno incontro nel corso della vita possano giocare un ruolo importante.
- Isolamento sociale: Il fatto stesso di non sentirsi più appartenente ad un gruppo sociale di riferimento, per qualsiasi motivo ciò avvenga (una malattia o un litigio, ad esempio) può contribuire a una depressione.
- Malattie gravi: A volte la depressione insorge a seguito o in concomitanza con un’altra condizione medica importante.
- Abuso di sostanze: Circa ⅓ delle persone con problemi di abuso di sostanze sviluppa anche una depressione maggiore. Anche se le droghe o l’alcol danno un’apparente sollievo immediato, portano con sé una serie di effetti collaterali. Questi nel tempo aggravano la depressione. Di questo abbiamo già avuto modo di parlare qui.
Esiste una vulnerabilità biologica correlata alla depressione?
A quanto pare, in chi soffre di depressione sembra si possa osservare un ippocampo di dimensioni inferiori rispetto al normale. Quest’area cerebrale è deputata all’immagazzinamento dei ricordi. La sua dimensione ridotta potrebbe corrispondere a una minor quantità di recettori della serotonina, il cosiddetto ormone della felicità, coinvolto nell’elaborazione delle emozioni.
Inoltre, in caso di depressione c’è una maggior produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, che a lungo andare causa danni su diversi fronti. Sembra persino possa essere coinvolto in un minore sviluppo dell’ippocampo.
La genetica è un fattore di rischio nella depressione?
Avere un familiare stretto che soffre di depressione predispone in misura maggiore allo sviluppo di questo disturbo (interessanti, a questo proposito, gli studi su gemelli omozigoti). Ciò suggerisce che, almeno in parte, ci sia una componente genetica rilevante.
Non è possibile parlare di un singolo gene coinvolto, ma si pensa piuttosto ad un complesso di geni. Essi, in interazione con l’ambiente, possono svolgere ciascuno un piccolo effetto, contribuendo all’insorgenza della malattia.
C’è una relazione tra depressione e malattia cronica?
Una malattia cronica è una malattia a lungo termine. Di solito non può essere curata completamente e presuppone un cambiamento di vita che – almeno dal punto psicologico – può sembrare radicale. In realtà non è il cambiamento che comporta a dare la depressione, ma il vissuto stesso di un prima e un dopo, di una “vecchia vita” che non tornerà più. Pertanto, sebbene molte condizioni mediche croniche possano essere ben gestite mediante dieta, esercizio fisico, farmaci o il cambiamento di abitudini, esse possono condurre a una depressione. Malattie cardiache, malattie renali o immunodepressive, HIV o AIDS, sono solo alcuni esempi. In ogni caso, il trattamento della depressione può talvolta aiutare a migliorare anche la malattia medica concomitante.
C’è una relazione tra dolore cronico e depressione?
Un dolore cronico è un dolore che persiste per settimane o mesi. Ma questo, di per sé, è solo uno dei problemi, accanto a tutto il resto. Dormi male, ti passa la voglia di fare, di uscire, di relazionarti col mondo. Persino lavorare o rimanere produttivo in qualsiasi altra attività diventa laborioso. Per non parlare dello spirito d’iniziativa, che finisce sotto le scarpe. Non dovrebbe sorprendere come il dolore cronico possa renderti triste, solo e depresso.
La depressione si manifesta spesso con il dolore?
Nell’ultima parte di questo post si è già parlato di questo argomento. Il dolore è una risposta naturale alla perdita. Ma non sempre ad esso si accompagna una depressione. Chi soffre mantiene comunque intatta la capacità di gioire di altri aspetti della vita; non presenta bassa autostima o pensieri negativi su di sé, sul mondo o sul futuro, sebbene ognuno affronti gli eventi in modo molto personale. Dolore e depressione sono due cose molto diverse e ti suggerisco di leggere il post citato per saperne di più.
Foto di Marta Santangelo. Vietata la riproduzione.